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Cos’è lo scandalo Cambridge Analytica?

Cambridge Analytica, ora defunta, ha svolto un ruolo chiave nella vittoriosa campagna presidenziale di Donald Trump nel 2016, dove ha ottenuto l’accesso alle informazioni personali da milioni di account Facebook senza il consenso degli utenti, principalmente per essere utilizzate per pubblicità politica.

La società di consulenza politica britannica aveva assunto un ricercatore per sviluppare un’app chiamata “This Is Your Digital Life”, che è stata implementata da Facebook sulla sua piattaforma e ha raccolto dati da milioni di utenti.

Cambridge Analytica ha utilizzato i dati raccolti per costruire profili psicografici, determinando i tratti della personalità degli utenti in base alla loro attività su Facebook, che è stata poi utilizzata per fornire assistenza analitica alla campagna presidenziale del 2016 di Donald Trump. L’app ha finito per raccogliere i dati di un massimo di 87 milioni di profili Facebook.

Le informazioni sull’uso improprio dei dati sono state divulgate nel marzo 2018, il che ha alimentato le indagini del governo sulle pratiche e le azioni legali sulla privacy di Facebook. In risposta, Facebook si è scusato per il suo ruolo nella raccolta dei dati e il CEO dell’azienda Mark Zuckerberg ha testimoniato davanti al Congresso.

Nel luglio 2019, Facebook ha accettato di pagare una multa di 5 miliardi di dollari dalla Federal Trade Commission (FTC) a causa delle sue violazioni della privacy. Nello stesso periodo, la società ha anche concordato un accordo di $ 100 milioni con la Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti per aver affermato di aver ingannato gli investitori sul rischio di uso improprio dei dati degli utenti.

Nell’ottobre 2019, la società ha continuato a pagare una multa di £ 500.000 all’Ufficio del commissario per l’informazione del Regno Unito per aver esposto i dati dei suoi utenti a un “grave rischio di danno”.

Dopo lo scandalo di Cambridge Analytica, Facebook ha smesso di consentire a terzi di accedere ai dati sugli utenti tramite i loro amici e “ha notevolmente migliorato la sua capacità di limitare e monitorare il modo in cui le terze parti acquisiscono e utilizzano le informazioni degli utenti di Facebook e ha sviluppato strumenti più robusti per raccontare utenti quali informazioni Facebook raccoglie e condivide su di loro”.

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