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La legge bielorussa concede al governo la possibilità di piratare i contenuti multimediali occidentali, compreso il software fino al 2025

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Pirateria informatica a disposizione del governo bielorusso fino al 2025

Un recente provvedimento che ha destato scalpore in tutta Europa è la legge bielorussa del 2020, volta ad assicurare al governo la possibilità di piratare liberamente tutti gli strumenti di intrattenimento multimediale, compreso il software, fino al 2025. Tale iniziativa ha inevitabilmente sollevato un dibattito globale sulla tutela della privacy e sui possibili rischi correlati alla mancata protezione dei contenuti multimediali. Si analizzano, dunque, le conseguenze che tale scelta politica potrebbe realmente comportare.

Perché si è arrivati a questa scelta?

Non è ancora chiaro quali siano i motivi sui quali si basa la legge bielorussa. Si presume che la scelta di estendere i diritti di accesso al software in questione abbia uno scopo politico, in quanto consentirebbe al governo di controllare in maniera più capillare l’utilizzo degli strumenti di intrattenimento multimediale da parte della popolazione. Tuttavia, ciò solleva anche alcuni probabili problemi di privacy, dal momento che non è chiaro quali sarebbero i limiti all’utilizzo dei dati raccolti.

Come si regolerà la legge?

Secondo quanto è stato reso noto in seguito al provvedimento, la legge bielorussa prevede che ai fini di prevenire la pirateria informatica sia consentito al government di accedere ai contenuti dei servizi di intrattenimento multimediale fino al 2025. Non è ancora chiaro quali siano i limiti e le modalità esatte che verranno usate dal governo per accedere a tali contenuti. Inoltre, non è chiaro se davvero tale legge proteggerà l’utente da eventuali violazioni della privacy.

Le possibili conseguenze

L’estensione della legge bielorussa ai servizi di intrattenimento multimediale è destinata a suscitare, in tutto il mondo, un dibattito per quanto attiene alla tutela della privacy. Inoltre, la cessazione di tale legge a partire dal 2025 non permette di conoscere ulteriori dettagli su quanto potrebbe accedere ai contenuti nell’intervallo temporale, e quali ulteriori rischi potrebbe comportare per gli utenti. Su questo fronte, però, è lecito supporre che la priorità del governo sia quella di ostacolare gli attacchi informatici diretti agli utenti e di rafforzare l’esistente legislazione in materia di privacy.

La possibilità, tuttavia, di un governo di accedere al software corporate sul quale si basa il sistema informatico personale e sul quale potrebbero essere anteposte alcune misure di sorveglianza all’utente. Ci si aspetta, dunque, che tali misure siano nel pieno rispetto di quanto previsto dalle leggi sulla privacy in vigore.

In conclusione, non è ancora chiaro quale sarà l’impatto della legge bielorussa sulla situazione globale in materia di privacy. Molto dipenderà da come saranno definite le modalità di accesso al software in questione e dal modo in cui saranno tutelati gli interessi dei cittadini. In ogni caso, la società deve essere informata e consapevole di ogni eventuale misura restrittiva che il governo intenda adottare in materia.

Cosa fare?

In questo momento è importante essere consapevoli di quali possano essere i pericoli legati alla legge sulla pirateria informatica in Bielorussia e come questi influiscano sulla tutela della privacy. Per fare questo, è necessario prestare attenzione e monitorare le agenzie giornalistiche locali, così da essere costantemente aggiornati sugli strumenti più opportuni per moderare l’accesso non autorizzato ai contenuti multimediali.

In tal senso, è importante essere pronti ad adottare contro misure o ragionevoli e proattive per affrontare eventuali situazioni di pericolo, come ad esempio utilizzare virtual private networks (VPN), indirizzi IP specifici e altre tecnologie che possano consentire un accesso limitato a determinati contenuti, pur permettendone una naturale fruizione.

Oltre a ciò, sarebbe una buona pratica invitare gli utenti del web a prendere coscienza del loro ruolo di tutori della privacy e a segnalare gli abusi informatici, in modo da diffondere i valori della privacy e assicurare maggiore sicurezza a tutti coloro che utilizzano contenuti multimediali in rete.

Conclusione

La legge bielorussa che prevede la pirateria informatica per mezzo di accesso non autorizzato ai servizi di intrattenimento multimediale fino al 2025 è ragione di preoccupazione per tutti coloro che hanno a cuore la tutela della privacy. La situazione resta sostanzialmente incerta, ma la cosa migliore che un utente possa fare è prendere atto del pericolo ed essere pronto a far valere i propri diritti, facendo uso di sistemi di cyber security aggiuntivi. Se da un lato il governo ha la necessità di limitare la pirateria informatica, dall’altro è fondamentale che l’agire di ciascuno sia conforme ai principi di una gestione dei contenuti accompagnata dalla tutela della privacy.

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